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I social stanno “normalizzando” i disturbi alimentari: è gravissimo

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I social stanno “normalizzando” i disturbi alimentari. Un’inchiesta del New York Times mette in luce i lati negativi dei social.

Oggi, nell’era dei social e dell’ostentazione di corpi sempre belli, magri e in forma, i disturbi alimentari sono molto più diffusi di quanto si possa immaginare perché molto spesso la nostra società è interessata a tacere sull’argomento per promuovere e sponsorizzare disastrose e distruttive diete dimagranti e frullati proteici.

Secondo una recente inchiesta del Wall Street Journal, i più colpiti da un DCA sarebbero i più giovani, dai 14 ai 24 anni, bombardati dai social network di immagini e video su diete estreme che li spingerebbero a dimagrire fino a conseguenze drammatiche per la loro salute.

Proprio nelle ultime settimane, la nuova “moda” scoppiata nel ormai sempre più utilizzato social Tik Tok, ha iniziato a preoccupare molti. L’app è stata accusata di “promuovere” disturbi del comportamento alimentare tramite il lavoro di influencer e star, che provano a vedere il prodotto miracoloso per perdere peso, con video su “come avere un corpo perfetto“.

Questi video avrebbero ovviamente delle ricadute negative sia su giovani che non soffrono di disturbi alimentari, sia per tutti quelli che hanno avviato un programma di recupero e potrebbero rischiare una ricaduta imbattendosi in questi contenuti.

L’inchiesta del Wall Street Journal

I giornalisti del Wall Street Journal, per studiare i disturbi alimentari sui social, hanno condotto l’indagine registrando quasi un centinaio di account fasulli, emulando il comportamento di adolescenti, per poi studiare l’algoritmo dell’app. Pian piano hanno notato l’aumento e la frequenza di contenuti sulla perdita di peso e sulle diete dimagranti nella sezione “per te” del social.

In particolare, l’intelligenza artificiale, alla fine dell’esperimento ha visionato circa 32.700 video che contenevano nella descrizione o nei metadati parole connesse al dimagrimento o alla perdita di peso che andavano a “normalizzare” i disturbi alimentari. Purtroppo non basta solo “swippare” il video, perché spesso parole riferite ai disturbi alimentari vengono “cambiate“, ad esempio sostituendo una lettera o mettendo un asterico, proprio per far sì che i video non vengano oscurati.

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Normalizzare i disturbi alimentari sui social è sbagliato!

Dopo l’inchiesta, Tik Tok ha annunciato di voler trovare un modo per consentire ai suoi utenti di poter usufruire in modo sicuro dei contenuti presente sul social, mettendo a punto una strategia per riconoscere i video che violerebbero le politiche dell’app e che porterebbero a “normalizzare” contenuti potenzialmente dannosi per i giovani.

Purtroppo, la questione social è disturbi alimentari non riguarda solo Tik Tok. Anche un altro social avrebbe un’influenza negativa con i suoi contenuti, ovvero Instagram. Il social in questione, danneggerebbe negativamente la salute dei ragazzi tramite foto che vanno a minarne l’autostima, e soprattutto le ragazze sono in pericolo. Questi social, quindi, non fanno altro che fomentare degli stereotipi e delle forme fisiche fasulle e molto spesso modificate da “filtri“, fino a spingere ragazzi e ragazze a compiere gesti estremi per somigliare alle immagini delle foto.