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Intervista a Ma Belle e Mykoize: le blogger di Gazduna e il contest Me, My Bag & I

Eccoci qua! È Passato un po’ di tempo dall’ultima intervista (Maria Elisa Scataglini). Per la gioia di tutte le lettrici e di tutti i lettori de La moda di Monalisa, pubblico l’intervista a Ma Belle e Mykoize, due vere bellezze di Gazduna.
Conoscete Gazduna? In questo periodo è online il contest Me, My Bag & I (io tra l’altro ho partecipato ^.^). Per tutti i dettagli, leggete qua sotto. Ma Belle e Mykoize ci raccontano un po’ la loro vita e la loro partecipazione a Gazduna. Senza dimenticare il contest! 😀
1) Presentati: dicci chi sei!!
Ma Belle: Ma Belle, 36 anni e una laurea in psicologia duramente conquistata seguita da abilitazione e specializzazioni varie. Duramente, perché nel frattempo mi “esercitavo” nell’editoria, settore della distribuzione e vendita diretta. Insomma, una libraia, di quelle originali! Da questo, un’autentica passione per la letteratura, la saggistica e la scrittura. Intellettualoide e shoppingaholic nella giovinezza, rinsavita nell’età adulta -un bel abito mi illumina ancora lo sguardo ma i miei cani di più!- Attualmente zoppico in una convivenza e ballo il valzer nei negozi di arredamento e design quando voglio darmi un tono, il resto del tempo lo trascorro nel reparto surgelati del supermercato. Le stagioni della vita!
Mykoize: Mi chiamo Marianna, in arte Mykoize.
No, non chiedetemi cosa vuol dire, non lo so nemmeno io.
E’ un nome che è nato per caso e me lo sono tenuta, tant’è che, chi mi conosce, lo pronuncia un po’ come vuole.
Ho passato il quarto di secolo, ma non sono vecchia: sono vintage.
Passo il tempo sul web e sui treni.
Ho preso casa su Twitter e l’ho arredata.
Divoro libri, serie televisive e dolcetti glassati.
Scrivo in continuazione e in maniera compulsiva, fino a quando qualcuno non mi dirà che ho stufato e che sarebbe anche ora che la smettessi.
2) Domanda di routine: cosa pensi della moda?
Ma Belle: Moda come “caricatura” di noi stessi, nel senso di carico di dettagli, accessori, che definiscono uno stile. moda, quella prêt à porter, come possibilità più creativa di esprimere chi siamo e come ci sentiamo, direttamente su pelle. Una scrittura su corpo, ricca di infinite variazioni e sfumature. Personalmente, sposo il diktat di Madame Coco: “Prima di uscire guardatevi allo specchio e toglietevi sempre qualcosa”, mi schiero con il minimalismo, la linea pura, destrutturata e non –Anne Demeulemeester perhaps-, contro ogni Barocco imperante e il cool hunting esasperato! Amo Giorgio Armani, per la sua divisa jeans e t-shirt e per l’ardito blu e nero, da sempre l’accostamento più volgarmente osteggiato, il mio preferito.
Mykoize: Penso che la moda debba essere un piacere e non una schiavitù.
Mi piacciono le cose belle, non le cose famose, quindi niente marchi a tutti i costi.
Compro molto di più all’estero o online perché è molto più facile trovare cose particolari.
Non ho uno stile particolare, ma diciamo che sono una da Portobello Rd e non da Galeries LaFayette, ecco.
3) Quali consigli daresti ad una giovane ragazza che vuole aprire un blog, magari fashion?
Ma Belle: Non mi sento una vera esperta di moda e consigliando una fashion blogger comincerei – come nel make up- da un’idratante e una base molto naturale. Ovvero, credo che per gestire un blog in maniera efficace servano uno sguardo attento, curioso, sempre ironico e mai banale sulla realtà e una spiccata capacità di comunicare. Insomma, se hai qualcosa da dire, e pensi
che sia sensata nel contesto, dilla! Poi ci pensa la selezione naturale del web a tenerti in vita o a scartarti. E a tal proposito, anche se il narcisismo in questi settori è fondamentale, una scorta di umiltà ci vuole sempre in borsa. Alla peggio, vanno bene un paradenti e una pomata per le sbucciature!
Mykoize: Di distinguersi.
I blog, soprattutto quelli fashion, cominciano ad assomigliarsi tutti.
Diecimila foto dello stesso outfit, abbinamenti solo con marchi molto noti, poco dialogo.
Pare che tutta la voglia di sperimentare che c’era all’inizio si sia persa o sia stata relegata in qualche angolino ben nascosto.
Non abbiate paura di cambiare, di mescolare, di reinventare.
Non allineatevi alla massa.
4) Oltre a collaborare con Gazduna, hai un blog personale?
Ma Belle: Non ho un blog personale e non ci penso nemmeno, Gazduna compensa pienamente questa ambizione!
Mykoize: Ni.
Ne ho cominciati molti, ma poi non ho il tempo per occuparmene e finisco per abbandonarli.
Così ho aperto un Tumblr (randomizeyourhumanity.tumblr.com) dove posto quando mi va o quando trovo tempo ed una vanity page (jemappellemykoize.tumblr.com).
Il mio “blog” alla fine è Twitter.
E’ lì che mi sfogo e mi racconto, in 140 comodi caratteri.
5) Veniamo a Gazduna. Raccontaci in breve la storia di questo progetto e come ne hai preso parte.
Ma Belle: Gazduna è nato due volte! La prima come idea di un collettivo di persone che si stavano interrogando sull’evoluzione della comunicazione di moda e sul rapporto, nel web, tra marche e consumatori. L’obiettivo era, soprattutto, trovare il modo per produrre contenuti con un taglio un po’ irriverente e uno sguardo non omologato. La seconda nascita è quella online – il 20/10/2010 (per la serie non siamo scaramantici…) -, vale a dire il momento in cui, dall’idea, siamo passati alla vita digitale di Gaz, al suo quotidiano rapporto con i lettori. Nel mezzo di queste due nascite, alcune ragazze della redazione, che conosco bene (purtroppo o per fortuna? Mah, ancora lo devo capire!), mi hanno contattata per propormi di scrivere qualche pezzo con il cipiglio à la Ma Belle. Ed ora eccomi qua!
Mykoize: Gazduna nasce nel web e per il web, ma prima di tutto nasce dall’incontro tra un’idea e molte persone fantastiche che hanno voglia di mettersi in gioco.
Fondamentalmente, ci guardiamo intorno cercando di cambiare sguardo ogni volta.
Scrivo per Gazduna fin dalla prima ora perché, non ditelo in giro, mi sa che mi sono presa una cotta per lui.
Come fai a non innamorarti di qualcuno che ha come motto “Avevo trovato il mio talento. Poi ho starnutito.”?
6) Ho notato che i contenuti su Gazduna sono sempre molto originali. Da che cosa ti fai ispirare quando devi scrivere un articolo sul blog?
Ma Belle: Gazduna riunisce publisher curiosi, originali e creativi ed è già questo motivo di ispirazione per molti articoli, lavorare per e con Gaz è un brain storming costante!
Mykoize: Associazione libera.
Gazduna propone un Blitz! che è una sorta di linea guida, uno spunto da cui partire, ma poi ogni publisher lo reinventa a modo suo.
Io amo moltissimo i giochi di parole e le associazioni letterarie.
Non si sa mai cosa una parola possa tirare fuori dal mio cervellino bacato!
E’ un po’ come i kleenex: ne prendi uno e ne vengo fuori altri.

7) In questo periodo è online il contest Me, My Bag & I su Gazduna. Come funziona? E cosa si vince? Mykoize chiediamo a te!
Mykoize: Facile: quando aprite la vostra borsa pensate che ci sia dentro un universo parallelo?
Allineate tutto il contenuto vicino alla borsa, fotografatelo e spedite la foto a info@gazduna.com (mi raccomando, aspettate la nostra conferma!).
La nostra publisher Ma Belle bors-analizzerà la vostra foto e vi farà un profilo psicologico (ok, borsalogico?).
Per quale motivo esporre il vostro caos personale? Per vincere una borsa Campomaggi, of course!
Chi ottiene il maggior numero di like ha la vittoria in tasca e la borsa sotto braccio.
Pensate di non riuscire ad ottenere molti like? Non disperate! Gazduna sta preparando un premio speciale – segreto, segretissimo – per chi si distinguerà per originalità come fotografia e commenti.
Una specie di premio speciale della giuria!
7) Ma Belle, invece, qual è il tuo ruolo all’interno del contest?
Ma Belle: Nel contest Me, My Bag and I sono in veste di Gaz-analista, o meglio ricevo le immagini delle borse e la lista del loro contenuto da cui mi lascio ispirare per una “frivola” analisi della personalità. Impiego in maniera creativa le mie capacità intuitive e psicologiche, ci passo delle impunture di scrittura leggera e frizzante –ispirazione Carrie Bradshow forever!- e a quanto pare dal successo del contest, ci prendo. La cosa sensazionale è che penso veramente quello che scrivo, naturalmente lasciando ampi spazi, tra me e la sconosciuta proprietaria della borsa, da interpretare. Né maga né sensitiva, butto lì delle suggestioni, se qualcuno le vuol raccogliere, può sempre venir fuori qualcosa di buono!
Grazie ragazze, siete state davvero forti! 😉